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Intervista a Alessandro Butali, presidente di Euronics Italia.

Insegna di un punto vendita Euronics.

Quali sono i numeri di Euronics in Italia in termini di rete di punti vendita, nuove aperture nel 2019 e crescita del turnover?

A fine ottobre la rete Euronics contava 392 punti vendita: 232 a insegna Euronics, 32 a insegna Euronics City e 128 Euroncis Point. In questi primi dieci mesi dell’anno sono state effettuate 13 nuove aperture di cui dieci a marchio Euronics. Undici sono avvenute nel Centro Nord edue nel Sud. In termini di fatturato, il turnover del Gruppo nel 2018 è stato di oltre 2 miliardi di euro, Iva compresa. Pur in una complessa situazione di mercato, riteniamo di poter chiudere l’anno fiscale 2019 con fatturato complessivo in leggera crescita che si dovrebbe confermare per il prossimo anno.

Nel merito delle nuove aperture, quali sono state le più significate nel corso dell’anno e quali sono le prossime già programmate?

Entro la fine dell’anno sono previste altre quattro aperture e alcuni contratti sono già sottoscritti anche per il 2020. Tutti i nuovi punti vendita sono strategici e ogni nuova apertura è attentamente ponderata in termini di attrattività e di ritorno dell’investimento.

Quanto cresce, invece, l’eCommerce e quali sono le strategie di crosscanalità adottate da Euronics al fine di accelerare e ottimizzare l’integrazione tra off e online?

La sempre maggiore rilevanza del canale eCommerce ha portato Euronics a modificare la propria strategia di sviluppo dei canali digitali per passare da una logica multicanale, nella quale il canale eCommerce era un’alternativa a quello fisico con regole di gestione spesso molto diverse, a una logica omnicanale nella quale l’eCommerce lavora insieme al canale fisico per dare un servizio al consumatore coerente con la promessa del brand. La capillarità porta a un’importantissima conoscenza del territorio presidiato e questo valore deve necessariamente sposarsi con le logiche digitali; per far comprendere meglio questo pensiero abbiamo coniato un vocabolo che raccoglie i diversi punti di vista che è “omnilocal”: dove il customer journey si fonde incontrando, appunto, il territorio.

Negli anni scorsi il settore dell’elettronica ha visto nel suo complesso una profonda trasformazione dei formati di punto vendita, con la riduzione delle superfici e l’implementazione di nuovi servizi in store. Attualmente, quali sono le caratteristiche del format di ideale di Euronics e a quanto ammontano gli investimenti per ammodernare la rete di vendita?

La visione di Euronics non è quella di definire un unico format che possa andare bene in tutte le situazioni, ma è quella di identificare una serie di caratteristiche che rendano il punto vendita più interessante per il consumatore finale, partendo dall’idea di essere sul territorio con format e modalità diverse che permettano al brand di andare incontro ai consumatori di quello specifico territorio, servendoli nel miglior modo possibile. Tra gli elementi comuni che dovranno caratterizzare il punto vendita stiamo testando modalità di esposizione nelle quali ci sia meno affollamento di prodotti a scaffale, privilegiando la qualità dell’esposizione, così da permettere al consumatore di apprezzare meglio le caratteristiche dei prodotti e arrivando in alcuni casi a permettere che le funzionalità vengano provate direttamente in negozio. Un altro elemento interessante, anche per le aziende produttrici, è l’aumento delle possibilità di comunicazione nel punto vendita a seguito dell’introduzione di elementi di comunicazione molto visibili che permettano di parlare in maniera emozionale del brand Euronics e dei prodotti più interessanti presenti in assortimento. Da non dimenticare poi gli spazi dedicatialla vendita dei servizi, area sulla quale il gruppo sta concentrando gli sforzi per migliorare la propria offerta. Infine, stiamo lavorando per migliorare la qualità della relazione tra il consumatore e i nostri responsabili clienti e addetti che sono il nostro punto di forza ed elemento distintivo rispetto alla concorrenza.

A.P.

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