Skip to main content

Nessuno è profeta in patria. Nemmeno Mothercare, brand britannico attivo nel segmento abbigliamento e accessori per bambini, che ha annunciato la chiusura di tutti i 79 store presenti in UK dopo la richiesta di amministrazione controllata.

Ri-nato nel 2000 dopo la separazione da British Home Store, il brand Mothercare continuerà a operare all’estero dove conta su una rete di circa mille punti vendita in 40 Paesi tutti in franchising. A dirigere le operazioni, l’headquarter britannico che avrà anche il compito di vigilare sul titolo attualmente quotato alla Borsa di Londra.

Le cause della chiusura

A pesare sulla chiusura dei 79 punti vendita britannici, la concorrenza sempre più agguerrita di negozi a prezzi economici e le vetrine dei rivenditori online. Un doppio attacco da cui la filiale britannica di Mothercare, fondato Oltremanica nel 1961, non è riuscita a difendersi dovendo affrontare una continua erosione del proprio network, che nel 2007 contava oltre 400 store. La chiusura, già anticipata da una dichiarazione di insolvenza del luglio 2018 di fronte a un passivo di 36,3 milioni, porterà con sé la perdita di circa 2.500 posti di lavoro dal momento che a niente sono serviti, finora, i tentativi di mantenere attiva l’insegna attraverso la partnership con altri operatori del settore. Positiva, invece, l’interlocuzione con i creditori che hanno sottoscritto un prestito di 5,5 milioni di sterline a cui si aggiungono i 3,2 milioni di nuove azioni piazzate sul mercato e altri 50 milioni proveniente da fonti esterne. Obiettivo: rilanciare il brand nei mercati profittevoli.

Riproduzione riservata © retail&food