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Lo scorso 9 marzo Sebeto Group Spa è passato di mano. OpCapita, gestore europeo di fondi di private equity, lo ha rilevato da un altro fondo (Change Capital Partners) e ha cominciato a fine estate un’operazione di rilancio. A godere della spinta della nuova gestione è soprattutto Rossopomodoro, una delle catene di ristoranti a tema pizza più conosciute in Italia, con una chiara identità e un apprezzabile brand awarness.

Obiettivo è rafforzarne il posizionamento nel segmento casual dining, facendo leva sul favorevole momento di mercato e su un upgrade sostanziale dell’offerta. A spingere sull’acceleratore dell’innovazione è il nuovo management formato da Marco Airoldi, ex amministratore delegato di Benetton ed ex senior partner di Boston Consulting Group, nominato vice presidente e dal nuovo amministratore delegato di Sebeto, Roberto Colombo, ex chief operating officer di Autogrill. Entrambi affiancati dall’inesauribile passione dei fondatori Franco Manna e Pippo Montella.

Questione di posizionamento

Per “assaggiare” il riposizionamento di Rossopomodoro oggi bisogna andare nella location di via Sabotino a Milano dove campeggia a chiare lettere il nuovo claim del brand partenopeo: “come un giorno a Napoli”. «Come un giorno a Napoli, vuole essere la naturale sottolineatura della tradizione, della passione, dell’atmosfera e del carattere delle cucina partenopea e della pizza in particolare che si respira da Rossopomodoro», ha detto Roberto Colombo. «Abbiamo cambiato l’arredo, le divise, abbiamo aggiunto la musica napoletana, abbiamo lavorato in modo forte sul menù anche grazie ad Antonio Sorrentino il nostro tradizionale executive chef, per raggiungere quello che dovrà essere il menu di tutti i ristoranti Rossopomodoro. Passeremo quindi da una cucina caratterizzata da una forte discrezionalità dello chef all’individuazione di una serie di prodotti su cui vogliamo puntare in modo chiaro e che vogliamo presentare e preparare in modo ancora migliore», ha concluso il nuovo ad. L’obiettivo dichiarato è quindi quello di lavorare su un completamento del pasto sempre in chiave Rossopomodoro. Con il mondo della pasta e della pizza a fare da comune denominatore di tutti i ristoranti ma anche con alcune novità. Fra tutte segnaliamo lo scorporo e il potenziamento del menù dei dolci ma non solo.

Nuovi orizzonti

«Come un giorno a Napoli vuole allargarsi anche al mondo del caffè – ha proseguito Colombo – su cui vogliamo lavorare in modo più forte: credo che tutti noi oggi quando andiamo a Napoli a fare un week end abbiamo dei punti di riferimento chiari sul cibo come la pizza, la pasta ma anche il caffè. Non vogliamo diventare un bar, ma vogliamo che si chiuda un’esperienza di ristorazione in modo degno. Puntare sul caffè non significa intervenire sugli orari di apertura dei locali ma più concretamente sull’ampliamento dei prodotti che ruotano intorno al caffè e sul caffè stesso, restando nell’ambito della tradizione e dell’artigianalità due elementi portanti della nostra offerta». Per ridare vigore alla brand awareness di Rossopomodoro il nuovo corso punterà soprattutto sui locali in gestione diretta, senza per questo trascurare il positivo apporto dei franchisee. A fine mese aprirà i battenti un nuovo ristorante al Centro Commerciale Roma Est ma l’obiettivo più a lungo termine è arrivare a contare 30 Rossopomodoro in versione 2.0 entro i prossimi 6 mesi.

A.A.
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