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I centri commerciali rimangono l’arena ideale per i negozi di abbigliamento infantile. Un’arena molto competitiva: le rilevazioni di Reno per r&f hanno contato 29 insegne nazionali, che detengono 870 negozi, circa l’87% di quelli presenti nel canale. Il resto si divide tra punti vendita indipendenti (10%) e catene regionali (3%).

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Ma chi sono i contendenti? È un derby Italia-Francia, a partire dai primi due competitor: la partenopea Original Marines, 180 unità, e la transalpina Z, con 147 negozi. Seguono Idgroup (94 tra Okaïdi e Okaïbi)e le italiane Preca Brummel (56 tra Bimbus, Brums e Brummel)e Chicco, con 54 punti vendita. Ci sono poi i marchi francesi Du pareil au meme, Serjent Major, Petit BateauC&A Kids e Clayeux. Molto attivo il Gruppo Coin, con Ovs Kids, Blu Kids e Iana.

preview analisi di mercato

In un mercato che risente della crisi (-3,8% le vendite in volume), le catene la fanno da
padrone, con il 44% di quota di mercato (dati Sita Ricerca). Ma, sorpresa, anch’esse perdono terreno: -3 per cento. Chi sale oggi sono gli outlet e l’e-commerce: +40 per cento.

Su r&f di gennaio-febbraio l’articolo completo con tutti i dati di settore, le rilevazioni integrali di Reno e le voci di bilancio delle 5 principali catene di kids’ fashion.