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Parte da Firenze l’evoluzione culinaria di Hard Rock Cafè, la catena di ristoranti tematici fondata nel 1971 a Londra e acquistata nel 2017 dai Seminole (tribù di nativi americani), con il programma Test Kitchen di Hard Rock International.

Nel locale sotto la cupola del Brunelleschi, uno dei tre aperti in Italia in conduzione diretta con Roma e Venezia, ciò si traduce adesso nella possibilità di scegliere dal menu non solo la Tagliata, il Flocal legendary burger, il Tagliere toscano di salumi e formaggi, la Caprese salad, una selezione di birre artigianali, il cocktail a base di vodka e Chianti Florentini e il Tiramisù: nel ristorante-museo toscano, infatti, così come negli altri 11 in cui il programma è stato lanciato sui 178 in 75 paesi della multinazionale del f&b (il 60% sono in franchising), verranno utilizzati, nella preparazione di tutti i piatti tradizionali, ingredienti sempre più genuini e materie prime approvvigionate in maniera sostenibile, valorizzando i sapori, i prodotti e i produttori locali. Dai quali avviene già l’approvvigionamento dei freschi, così come la preparazione di molte componenti di base dell’offerta food avviene in loco in ciascuna cucina, come ci ha spiegato Stefano Pandin, director of Cafe Operations in Europe e Ad di Hard Rock Cafe Italia.

Un mercato, quello italiano, già ben presidiato dall’insegna, famosa in tutto il mondo per i cimeli della musica internazionale che ospitano i suoi ristoranti (arrivati a quota 81.000) e per il merchandising “fashion” e “music-related”. Proprio questa componente “rappresenta in media il 50% delle vendite di ogni singola location”, ci spiega il manager “con punte del 60%”. Numeri importanti, che sono alla base della nascita di stand alone retail, presenti tra l’altro in via della Conciliazione nella Città del Vaticano e Rialto, nella città Serenissima. E Milano? “Il progetto Milano è da tempo in cima ai nostri pensieri: con questa apertura faremmo poker in Italia ma occorre valutare bene la collocazione e considerare con attenzione di non diluire la forza del nostro brand con un eccesso di offerta”. Una esigenza particolarmente sentita, tanto che adesso si punterà maggiormente sui canali hotellerie e casinò: ambiti che vedono già numerose location (tra l’altro i due hotel e casinò di Tampa e Hollywood in Florida, accanto alle strutture di Bali, Chicago, Cancun, Ibiza, Las Vegas e San Diego), nelle quali non sempre è presente un caffè proprio, “preferendo privilegiare partnership con operatori locali dalla forte identità”, ha concluso Pandin.

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